La sessione di “La Tavola delle Imprese” è stata dedicata alla cultura del recupero per la valorizzazione del rifiuto.
Si è tenuto venerdì 29 ottobre un nuovo appuntamento del format innovativo JMI, curato da Netcoa, “La Tavola delle Imprese”.
I testimonial di questo dodicesimo evento hanno espresso la loro visione in merito al rapporto tra la cultura del recupero e la valorizzazione del rifiuto, rappresentandola in base alle proprie esperienze ed attività.
Sono intervenuti: Onofrio Pirrotta, CEO della startup innovativa Sylvalgae di Reggio Emilia; Serena Masini, responsabile area ricerca – ecologia industriale della realtà innovativa pugliese Ecoimpro; Andrea Quartieri, co fondatore dello spin off dell’Università di Modena – Reggio Emilia Packtin; Alberto Sanna, CEO della startup innovativa cagliaritana Repod.
Il tema.
I lavori si sono aperti con un benvenuto a tutti i partecipanti da parte del Vice Presidente dell’Associazione Netcoa che rappresenta le imprese e startup innovative, Raffaello Dinacci, che ha introdotto l’argomento di questa 12° Tavola: “La cultura del recupero per la valorizzazione del rifiuto”. Tale tematica affronta il sistema economico nel suo insieme, dalla produzione al consumo, ed è stata scelta in piena linea con gli obiettivi del PNRR che prevede come Missione 2 la rivoluzione verde e la transizione ecologica.
Temi questi, tra gli altri, fondanti l’attività del L.I.C.I. – Laboratorio Innovazione Cultura Impresa, organismo sinergico espressione dell’evoluzione dell’Associazione Netcoa, partecipato da enti, istituzioni, organismi, università.
Il L.I.C.I., attraverso i suoi programmi, progetti ed iniziative, si pone l’obiettivo di costruire un dialogo fattuale tra il mondo dell’impresa, le istituzioni, gli organismi pubblici e privati ed il mondo accademico affinchè si possano delineare interventi ed azioni comuni.
Esso si rappresenta, anche, come modello per sostenere e valorizzare il territorio e la sua cultura in tutte le sue declinazioni, facendo leva sulle tradizioni, valori e competenze endogene.
Punto di riferimento del L.I.CI. infatti è la novazione che coinvolge in maniera sempre più massiccia l’impresa ed il suo processo innovativo ed il territorio, per la costruzione di un dialogo con gli attori pubblici e privati che esso coinvolge e che partecipano alla propria rete.
Sono proprio le iniziative innovative di matching ed open innovation come, appunto, La Tavola delle Imprese, che si progettano per tenere vivo periodicamente il rapporto con i territori, interfacciandosi in particolar modo con gli innovatori e le startup di diverse aree e culture. L’Associazione ed il Laboratorio si arrichiscono, così, di contenuti reali che, tra l’altro, sono un’impression dello status tecnologico delle startup; elementi questi che in fase progettuale vengono confrontati con gli altri attori e partner.
Gli ospiti.
Il primo intervento è stato quello dell’ingegnere Onofrio Pirrotta, Ceo della startup innovativa emiliana Sylvalgae, nata da un progetto di ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia che riguarda la progettazione, lo sviluppo e la produzione di sistemi di coltura per alghe, microalghe alimentati con mezzi di crescita sintetizzati a partire da scarti industriali o urbani e monitorati mediante l’utilizzo di software basato su algoritmi di intelligenza artificiale.
Il vantaggio di tali sistemi consiste quindi nella conversione di scarti industriali o urbani in biomassa algale, garantendo una produzione continua a bassi costi energetici.
L’obiettivo della startup è quella di cercare di trovare soluzioni rinnovabili e sostenibili affinché la natura torni a sorridere e si riprenda i suoi spazi.
Questo è il leit motiv che accomuna tutti i progetti selezionati da Netcoa per provare a rispondere alla questione della gestione dei rifiuti e del riciclo degli stessi attraverso soluzioni tecnologiche ambientalmente sostenibili e socialmente giuste.
Di offrire una risposta al problema di non smaltire in discarica rifiuti e sottoprodotti industriali potenzialmente recuperabili, attraverso la facilitazione dell’ incontro tra domanda e offerta di scarti tra operatori industriali, ci ha pensato il progetto Social Waste, una piattaforma basata su un algoritmo elaborato dall’Università degli Studi di Bari che favorisce il processo di simbiosi industriale, ovvero la condivisione del rifiuto con abbattimento dei costi di smaltimento e di approvvigionamento delle materie prime.
Lo scarto di un processo produttivo diventa così materia prima di un altro.
La dott.ssa Masini ha sottolineato l’importanza di partecipare a momenti di open innovation come questo, maggiormente interattivi ed integrativi delle visioni dei partecipanti, che si differenzia dai modelli statici di partecipazione.
Il modello di open innovation offerto da Netcoa, come sottolinea il Vice Presidente Dinacci, attraverso la funzionalità dell’ecosistema, interconnette competenze, conoscenze, stakeholders ed imprenditorialità, mantenendo la cultura quale sua base di riferimento.
Ed è questa la vision del Laboratorio Innovazione Cultura Impresa, precisa il dott. Dinacci, solo l’integrazione della cultura con la ricerca, sia di base che applicata, e la tecnologia offre l’opportunità al tessuto imprenditoriale di poter crescere, trasformando ciò che è una idea strutturata ed articolata basata su principi scientifici in un prodotto da destinare al mercato.
L’interesse per l’ecologia e la cultura dell’ambiente si trasforma in opportunità di business sostenibili che trovano il loro fondamento innovativo in studi ed applicazioni accademiche che partecipano attivamente alle attività del L.I.C.I. e della Netcoa.
A testimonianza di ciò, l’esperienza della Packtin, raccontata dal suo co fondatore, l’ing. Andrea Quartieri; spin off dell’Università di Modena – Reggio Emilia la cui missione è recuperare prodotti di scarto dei processi industriali della filiera agroalimentare, (bucce di arancia, mela, pomodoro, polpa di barbabietola etc.) da cui estrarre biopolimeri per la realizzazione di integratori, gel e coating biodegradabili.
I prodotti ottenuti, innovativi e sostenibili al tempo stesso, garantiscono una maggiore sicurezza e conservazione degli alimenti, oltre ad un incremento naturale della loro shelf – life.
Innovazione, sostenibilità ed impatto sociale sono elementi questi che si riscontrano in quel percorso di accelerazione che la Netcoa ha inteso delineare, con il cambiamento e la novazione del suo processo e che quotidianamente affronta, tra l’altro, all’interno del programma S.I.S. – Sistema Invitalia Startup – Invitalia, di cui l’Associazione è partner.
Qui si inserisce il contributo offerto dal ing. Alberto Sanna, ceo della startup ad alto impatto sociale ed a basso impatto ambientale Repod.
Nata da un progetto personale, la startup si pone l’obiettivo di risolvere il problema dell’inquinamento ambientale, della dispersione dei rifiuti nell’oceano, del riciclo, attraverso l’introduzione di un nuovo macchinario che semplifica la raccolta differenziata dei rifiuti, sostenendo lo sviluppo delle smart cities.
Anche questa dodicesima tavola è stata animata dagli scambi tra i diversi partecipanti che hanno interagito tra loro secondo il modello di open innovation che Netcoa promuove ed intende promuovere in una ottica sempre più complementare e smart.
Ringraziamenti
Richiamandosi all’attività del L.I.C.I. , nell’ottica di condivisione ed integrazione del sapere, il Vice Presidente Dinacci ha concluso i lavori, rappresentando che tali finalità sono perseguite dall’Associazione quale generatore culturale che promuove nuove iniziative tra gli associati intervenendo nell’orientamento, nella programmazione e nella coprogettazione, attraverso le proprie metodologie ed il proprio ecosistema, per un processo di accelerazione, valorizzando le iniziative con gli stakeholders, il mondo accademico ed i soggetti pubblici, come Invitalia. Ringraziando i partecipanti, li ha invitati a continuare a seguire le attività dell’Associazione e del Laboratorio sul sito ed i propri canali web di informazione.