La sessione di “La Tavola delle Imprese” è stata dedicata all’arte ed all’impact social: la cultura quale epicentro del sistema sociale.
Si è tenuto giovedì 30 settembre un nuovo appuntamento del format innovativo JMI, curato da Netcoa, “La Tavola delle Imprese”.
I testimonial di questo undicesimo evento hanno espresso la loro visione in merito al rapporto tra arte e social impact ed il ruolo che ricopre la cultura nel sistema sociale, rappresentandola in base alle proprie esperienze ed attività.
Sono intervenuti: Renata De Lorenzo, Presidente della Società Napoletana di Storia Patria; Gino Fienga, CEO della startup innovativa di Pesaro Arturo; Renato Pace, titolare della Kemonia River di Palermo; Claudio Bellu e Camilla Bruno, fondatori della startup cagliaritana Visual Scout.
Il tema.
I lavori si sono aperti con un benvenuto a tutti i partecipanti da parte del Vice Presidente dell’Associazione Netcoa che rappresenta le imprese e startup innovative, Raffaello Dinacci, che ha introdotto il tema di questa 11° Tavola: “Arte e social impact: la cultura quale epicentro del sistema sociale”.
Ha, quindi, rappresentato l’importanza che la cultura riveste affinchè si generi un innovativo processo per una crescita economica sostenibile, con un impatto diretto sulle comunità, interfacciandosi con gli stakeholders ed il mondo accademico, generatore di innovazione.
Tutti questi elementi si configurano nel L.I.C.I. – Laboratorio Innovazione Cultura Impresa, organismo sinergico che si pone l’obiettivo di rappresentare e valorizzare il territorio e la cultura, in tutte le sue declinazioni, attraverso le sue tradizioni, valori e competenze, coniugando tali aspetti con le novazioni che coinvolgono in maniera sempre più massiccia l’impresa ed il suo processo innovativo ed il territorio, attraverso il dialogo con i suoi attori che si manifesta con iniziative innovative di matching ed open innovation come, appunto, La Tavola delle Imprese, che festeggerà a breve il suo 1° anno di costante presenza con i suoi partner economici, sociali e culturali.
Gli ospiti.
Da qui scaturisce l’intervento della Prof.ssa Renata De Lorenzo, Presidente della Società Napoletana di Storia Patria, società storica nazionale tra le più importanti sia per l’antichità delle sue origini, sia per la ricchezza del patrimonio librario che custodisce, sia per la vitalità delle sue iniziative scientifico – editoriali.
La Società Napoletana di Storia Patria si pone l’obiettivo di conservare ma, al tempo stesso, far conoscere e valorizzare il prestigioso patrimonio custodito e renderlo fruibile agli studiosi di tutto il mondo.
Da qui la necessità di mappare, catalogare e digitalizzare il cospicuo patrimonio bibliografico della Società, che ha portato alla creazione di un archivio digitale con funzione di esibizione di documenti storici unici che vanno dall’XI al XIX secolo.
Esibire, per la Di Lorenzo, equivale a costruire la cultura; e questa opera di costruzione è stata resa possibile attraverso l’impiego di gruppi di lavoro qualificati supportati dalle strumentazioni digitali, atteso il coinvolgimento del territorio attraverso il sostentamento dell’ente regionale e la lungimiranza della capacità di fare rete con i primari istituti culturali.
L’auspicio della Prof.ssa è quello di continuare a destinare risorse agli enti morali e culturali al fine di incentivarne il processo digitale, ma allo stesso tempo di individuare e creare professionalità tali che conoscano i moderni criteri di catalogazione e sappiano codificare i metadati.
E’ necessario, quindi, che i due mondi, la cultura, espressione della tradizione, e la tecnologia dialoghino con fini ed obiettivi comuni.
Ed è qui che interviene il Laboratorio Innovazione – Cultura – Impresa che ha coniugato le diverse competenze tra il pubblico ed il privato per poter differenziarsi nell’offerta economico – sociale che trova il suo fondamento nella cultura.
Per questo motivo, la sua vision determina che dalla conservazione deve partire l’approccio digitale al sistema culturale: solo da una corretta conservazione del patrimonio artistico può discenderne un’autentica opera di tutela e valorizzazione.
E’ il progetto Arturo, startup aderente all’ecosistema Netcoa che apre il matching con le startup innovative. Il suo CEO Gino Fienga ha rappresentato la mission aziendale: la diffusione della cultura della conservazione e della tutela, affiancando sia il pubblico sia il privato nei processi di cura del proprio patrimonio.
Il miglior conservatore, spiega il Fienga, è il collezionista che, attraverso il metodo Arturo, viene sensibilizzato ed affiancato nell’organizzazione e gestione delle proprie opere.
Con il ricorso a strumenti digitali semplici ed intelligenti, il collezionista viene educato a: conoscere in maniera approfondita il proprio bene; monitorare lo stato di conservazione dei beni per prevenire eventuali situazioni di rischio e programmare interventi di manutenzione e restauro; digitalizzare informazioni al fine di trarre dal software predisposto dalla Arturo dati importanti circa lo stato degli stessi.
Costituita come società benefit, la Arturo ha una finalità di beneficio comune e opera impegnandosi per dare valore al territorio ed alla sua comunità, nel perseguimento di un interesse collettivo.
Questi elementi, sottolinea il Vice Presidente Dinacci, si riscontrano in quel percorso di accelerazione che la Netcoa ha inteso delineare, con il cambiamento e la novazione del suo processo, attraverso la funzionalità dell’ecosistema, interconnettendo competenze, conoscenze, stakeholders ed imprenditorialità.
L’integrazione della cultura con l’innovazione offre l’opportunità al tessuto imprenditoriale di poter crescere, trasformando ciò che è una idea strutturata ed articolata su base tecnologica in un prodotto concreto da destinare al mercato e che possa rispondere a bisogni della collettività.
La cultura resta la base di riferimento. E le sue declinazioni impattano sul sistema sociale, valorizzando il territorio.
Su questo aspetto, fondamentale è l’esperienza imprenditoriale della Kemonia River, raccontata dal suo rappresentante, il maestro Renato Pace; startup innovativa a vocazione sociale la cui missione è investire in nuove tecnologie ed in nuovi linguaggi artistici per parlare alla gente ed ai bisogni della società.
Con i suoi figli Massimiliano ed Alessandro, il maestro Pace ha sviluppato ODLA, la prima tastiera al mondo per la scrittura musicale accessibile a tutti.
Partendo dal bisogno sentito di rendere accessibile ai non vedenti la scrittura musicale, ODLA è divenuta una soluzione tecnologica per tutti, che facilita e rende più intuitivo e veloce il sistema di input musicale, aiutando i musicisti a trascrivere facilmente gli spartiti musicali al computer.
Il valore che esprime questa startup aderente a Netcoa trova la sua naturale configurazione in quel processo di inclusione sociale che parte da un grave problema della collettività che esclude spesso involontariamente i più deboli, impedendoli di esprimere le loro capacità e diffondere le loro conoscenze e competenze affinchè possano essere attori della crescita e del cambiamento.
Da questo bisogno ha origine il progetto della Kemonia River che non solo affronta la problematica rivolta al mondo degli ipovedenti, ma inserisce la funzionalità tridimensionale per incrementare l’utilizzo dei sensi dall’attuale stereotipo tecnologico.
Il maestro Pace ha voluto, altresì, precisare che è la contaminazione il punto di forza che, tra l’altro, si riconosce nella vision delle attività dell’ecosistema Netcoa e del LICI che integra competenze e conoscenze diverse, promuovendo il dialogo tra i suoi attori a favore di un percorso novativo del rapporto cultura – innovazione.
Ed è grazie all’ innovazione che si creano nuovi modelli di interazione e comunicazione.
In tal senso è stato scelto il progetto della Visual Scout, startup innovativa cagliaritana associata a Netcoa che agisce nel mondo della crypto arte.
Nata dalla passione per l’arte dei due startupper Claudio Bellu e Camilla Bruno, la Visual Scout ha creato una figura nuova all’interno del panorama artistico, quella del manager per gli artisti visivi digitali, atteso il bisogno da parte degli stessi di essere guidati ed avere delle figure professionali che possano occuparsi della promozione e vendita delle loro opere senza sostenere costi di partenza.
Attraverso una galleria virtuale programmata dai giovani startupper sottoforma di videogioco, modello interattivo che varia il rapporto con il fruitore, ciascun artista emergente ha la possibilità di esporre e vendere le proprie opere d’arte, rappresentate tridimensionalmente con un modello digitale che riproduce, ad esempio, anche la grana della superficie dei quadri.
La novità del progetto sta nell’aver sensibilizzato il mondo dell’arte all’ utilizzazione di sistemi generati di cyber security, determinando un intero processo di certificazione delle opere che va dalla timbratura digitale fino all’intero percorso di tracciabilità, e costituendo, così, un modello innovativo che tutela gli interessi delle diverse parti in causa e determina la legittimità nonché la titolarità delle opere stesse.
Le opere vengono, quindi, firmate e depositate all’interno di una blockchain e possono essere anche acquistate tramite cripto valuta, permettendo l’accesso ad un mercato ricco ed in forte trend positivo.
Anche questa undicesima tavola è stata animata dagli scambi tra i diversi partecipanti che hanno interagito tra loro secondo il modello di open innovation che Netcoa promuove ed intende promuovere in una ottica sempre più integrativa e smart, differenziandosi dai modelli statici di partecipazione.
Ringraziamenti
Richiamandosi all’attività del L.I.C.I. – Laboratorio Innovazione Cultura Impresa, di interconnessione delle diverse realtà e che, tra l’altro, pone come fattore epicentrico la cultura, il dott. Dinacci ha voluto ringraziare tutti i partecipanti e gli intervenuti
Nell’ottica di condivisione ed integrazione del sapere, il Vice Presidente Netcoa ha, così, concluso i lavori, rappresentando che tali finalità sono perseguite dall’Associazione quale generatore culturale che promuove nuove iniziative tra gli associati intervenendo nell’orientamento, nella programmazione e nella coprogettazione, attraverso le proprie metodologie ed il proprio ecosistema ed il L.I.C.I., per un processo di accelerazione, valorizzando le iniziative con gli stakeholders, il mondo accademico ed i soggetti pubblici, come Invitalia, di cui Netcoa è partner in S.I.S. – Sistema Invitalia Startup.