Alcuni suggerimenti per investire nel mercato americano.
Per muoversi sui mercati esteri in maniera consapevole è necessario definire una strategia ponderata ed articolata.
L’internazionalizzazione non deve essere una scelta passiva o improvvisata legata, talvolta , a qualche misura vantaggiosa, bensì strutturata, che governi i processi aziendali.
Possono essere individuati alcuni punti fondamentali su cui interrogarsi per stabilire strategicamente come inserirsi nei mercati esteri.
Il mercato americano, ad esempio, è sempre stato un approdo agognato per gli imprenditori europei, grazie alla comunalità della lingua, della valuta, la rete capillare del sistema di trasporti e il relativamente basso livello di burocrazia da fronteggiare per poter aprire e gestire una società.
E’ necessario, però, in primis, chiedersi se il prodotto che si vuole esportare può andar bene per il mercato americano. Bisogna avere le idee chiare e stabilirne le caratteristiche, individuando i possibili competitor e il prezzo di riferimento.
Molto importante avere chiare anche eventuali certificazioni necessarie, soprattutto per il settore agroalimentare.
Inoltre, non vanno sottovalutate le differenze sia culturali che legislative.
Bisogna poi stabilire come mettere piede sul territorio americano. Si potrebbe pensare al solo e-commerce o ad un luogo fisico. In questo caso è bene scegliere il posto con cura, trattandosi di un territorio così vasto e quindi diverso da zona in zona.
Per il contatto con il cliente è bene pensare ad un customer service tagliato sulla cultura americana e ad un programma di fidelizzazione personalizzato.
Bisogna anche stabilire se è meglio spedire la merce direttamente dall’Italia o se è meglio pensare ad un magazzino in loco.
La forma societaria.
Per un imprenditore che voglia inserirsi nel mercato con una filiale americana, le prime mosse da effettuare per l’apertura hanno ramificazioni a lungo termine dal punto di vista legale e fiscale. Alcuni dei tax break fiscali adottati dal governo USA vanno ad influenzare una delle prime scelte: il business type, ossia la forma societaria.
Un imprenditore straniero ha pieno diritto in USA di creare una società.
Questa scelta è limitata sostanzialmente a due tipi: la standard corporation (C-corp) simile all’italiana SpA e la Limited Liability Company (LLC) assimilabile alla nostra Srl.
La decisione va valutata dal punto di vista legale, della gestione operativa e fiscale.
Non è permesso ad un proprietario straniero la strada della S-corp: quest’ultima è una sorta di C-corp semplificata, dove si ha la protezione della responsabilità limitata, fiscalità simile ad una LLC, incluso la possibilità di evitare la doppia tassazione tipica delle corporation standard.