Ritorno al super ammortamento per l’acquisto di nuovi macchinari.
Nel decreto Crescita si ripropone il super ammortamento al 130% tra le agevolazioni per gli investimenti delle imprese.
Nella manovra 2019 il Governo aveva introdotto lo sconto di nove punti IRES sugli utili reinvestiti in macchinari o in nuove assunzioni, assorbendo in questa misura l’ammortamento concesso negli anni precedenti.
Ma, il super ammortamento al 130% aveva stimolato concretamente il rinnovamento del parco macchine delle imprese.
Lo sconto IRES, invece, si è rivelato troppo complicato.
Il super ammortamento al 130% si applica agli investimenti in beni strumentali nuovi, con l’esclusione dei veicoli e mezzi di trasporto, effettuati dal primo aprile al 31 dicembre 2019, oppure entro il 30 giugno 2020 a condizione che entro la fine di quest’anno sia stato effettuato l’ordine e pagato un acconto pari ad almeno il 20%.
Il super ammortamento non si applica sulla parte di investimenti che eccedono i 2,5 milioni di euro.
Nel decreto Crescita non soltanto si reintroduce questo strumento ma si mantiene anche la mini IRES, sebbene in misura ridotta.
Attualmente l’IRES è al 24%, la riforma prevede che scenda:
- al 22,5% nel 2019,
- al 21,5% nelo 2020,
- al 20,5% nel 2021,
- al 20% nel 2022.
A regime, la riforma porterà a un’aliquota IRES del 20% sugli utili reinvestiti indipendentemente dalla loro destinazione (la prima mini IRES prevedeva paletti sulle modalità con cui dovevano essere impiegati gli utili agevolati)
Il tutto, accompagnato da un potenziamento della Nuova Sabatini, che consente il finanziamento agevolato sugli acquisti di macchinari e sugli investimenti digitali delle PMI.
La misura prevede il raddoppio della soglia massima a 4 milioni di euro e l’erogazione del contributo in un’unica soluzione per gli investimenti fino a 100mila euro.